Ti spiego cos’è ChatGPT come lo racconteresti a un amico che ha appena scoperto come mandare un vocale su WhatsApp
Lo so, appena senti parlare di “ChatGPT” ti viene in mente chissà cosa. Ti sei mai chiesto cos’è ChatGPT precisamente? Roba da scienziati, da film di fantascienza o da smanettoni col portatile sempre in mano. E magari pensi: “mah, io certe cose non le capisco… e poi a che mi serve?”. E invece no. Non è roba da nerd o da ragazzini. ChatGPT è uno strumento utile, concreto, che puoi usare anche tu. È come un assistente personale che non mangia, non dorme e soprattutto non rompe. Tu gli scrivi e lui ti risponde. Ti aiuta, ti suggerisce, ti spiega le cose.
Non ha corpo, non ha faccia, non ha cervello (non come il tuo, almeno), ma è stato addestrato per chiacchierare con le persone come se fosse uno di noi. E no, non ti serve una laurea per usarlo. Solo internet e un pizzico di curiosità. Vediamo insieme cos’è, come funziona e perché (forse) ti può far comodo.

Cos’è ChatGPT (senza paroloni inutili)
ChatGPT è un programma di intelligenza artificiale. Ma non è un programma “noioso”. Cos’è ChatGPT? È stato creato da una società americana che si chiama OpenAI e funziona come una specie di cervello digitale: legge quello che scrivi e ti risponde in italiano corretto. Per capirci: è stato “allenato” leggendo miliardi di testi — libri, articoli, dialoghi — e adesso è in grado di capire e rispondere come se fosse una persona. Ma senza fare polemica, senza sbuffare, e senza chiederti “hai letto il manuale?”.
Puoi chiedergli qualsiasi cosa: “Scrivimi una lettera di presentazione”, “Mi dai una ricetta per la pasta al forno?”, “Spiegami cosa vuol dire blockchain”, “Inventami una poesia per l’anniversario”… e lui lo fa. Al volo. Senza fiatare. Sembra fantascienza, ma è realtà.
Come si usa ChatGPT: è più facile di quanto pensi
Per usare ChatGPT basta andare su chat.openai.com, registrarti gratuitamente e iniziare a scrivere. Fine. Non serve scaricare niente, non servono programmi strani. Nella pagina che ti si apre c’è una riga dove puoi scrivere quello che vuoi: una domanda, una richiesta, un’idea. Tu scrivi, lui risponde. Sai cos’è ChatGPT? Puoi parlargli come parli a una persona normale. Più sei chiaro, più ti aiuta.
Un esempio? Scrivi: “Mi consigli tre idee per i post della mia ferramenta su Facebook?” e lui ti risponde con tre proposte creative. Oppure: “Mi spieghi cos’è il PNRR come se avessi 5 anni?” e lui ti fa un riassunto semplice, senza politicanti di mezzo. ChatGPT lo puoi usare da computer, ma anche dal telefono. È comodo quando sei in giro, in attesa, in pausa. Una specie di amico tuttofare, solo che non ti chiede mai un favore in cambio.
Serve davvero o è solo una moda del momento?
Serve eccome. Certo, c’è chi lo usa per cazzeggiare, scrivere battute o creare barzellette. Ma c’è anche chi lo sfrutta per lavorare meglio, per risparmiare tempo, per imparare. Noi di Metamat lo usiamo ogni giorno. E non perché siamo pigri: perché ci aiuta a scrivere, a creare contenuti, a trovare idee. Cos’è ChatGPT? È uno strumento, non un sostituto. Sta a te decidere se usarlo per migliorare o ignorarlo e restare indietro.
Vale per te, vale per i piccoli imprenditori, vale per chiunque abbia voglia di capire il mondo in cui viviamo. E se vuoi approfondire, trovi spiegazioni semplici anche nella guida ufficiale di OpenAI su ChatGPT che spiega in modo chiaro tutto quello che ti serve sapere.
Quindi? Che si fa? Te ne dimentichi e dici “tanto non fa per me”? Oppure provi a scrivere qualcosa e vedi che succede? Se vuoi un consiglio, inizia da qui: metamat.it/blog. Ci trovi altri articoli come questo, scritti in italiano umano, senza tecnicismi. E se hai domande, dubbi, o vuoi farci sapere com’è andata la tua prima conversazione con ChatGPT, passa su metamat.it/contatti o cercaci su Facebook e Instagram.
Siamo quelli che parlano chiaro. E che, con l’IA, ci fanno pace ogni giorno.