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L'arte e l'intelligenza artificiale

L’arte e l’IA

L’atto divino della creazione declinato a partire dall’intelligenza artificiale, ma umana.

Cos’è l’arte? L’arte è quelle rappresentazioni simboliche e visive che hanno lo scopo di farci ragionare o – perlomeno di – darci un appagamento estetico. Ci conforta perché ci inserisce in uno stato di meraviglia, in una dimensione dove noi rimaniamo estasiati dalla semplice bellezza che ci dona colui che ha creato. In fondo siamo infanti che vedono ciò che è bello e ciò che è buono in un mondo che non lo è. Possiamo dire che l’arte è influenzata dal contesto culturale dell’epoca da cui essa prende morfologia e significato. È una sorta di testamento che l’artista lascia ai posteri e ai contemporanei per manifestare il suo mondo, la sua opinione o semplicemente per proclamare la sua istrionica personalità. Per dire io ci sono, io ci sarò. L’artista deve avere il dono della creazione e dell’ingegno, ma oggi per superare i propri limiti ha bisogno di un aiutante: l’IA, per vedere sempre più in profondità dove la percezione umana non arriva per essere di più, per essere migliore.

Chi ha il merito? Diritti d’autore

L’avvento dell’IA nell’arte pone alcuni quesiti. Tra i tanti interrogativi che si possono porre, uno di questi si può parafrasare così: se l’invenzione artistica è stata creata con l’utilizzo dell’IA a chi vanno i guadagni e la responsabilità della creazione? All’artista o al programma di intelligenza artificiale? Sono dubbi che si potrebbero facilmente districare facendo una divisione equa dei guadagni. Un 50% va all’utilizzatore dell’intelligenza artificiale e un 50% va al programmatore o all’azienda che ha sviluppato l’applicazione. Semplice no? E non finisce qui. Anche se il programma elabora graficamente l’immagine, colui che adopera quest’ultimo deve avere imprescindibilmente delle conoscenze. Parlo di conoscenze teoriche relative ai diversi stili grafici, architettonici, pittorici e non solo. Egli deve inoltre possedere l’abilità di circoscrivere il tutto in un prompt. L’IA quindi si adopera a integrare questi diversi stili, creando una composizione unica nel suo genere. Molto quindi dipende ancora da chi produce il prompt poiché un inserimento dati mal dettagliato, fornisce indicazioni incerte al programma, con la conseguenza di far uscire un opera non ottimale.

Intelligenza artificiale e musica

Un altro grande dibattito che riguarda l’IA si basa sulla produzione di contenuti audiovisivi, cioè di musica e video. Se sui secondi oggi non ci addentreremo, sui primi ne spiegheremo le dinamiche in questa sezione. Possiamo dire che oggigiorno il mondo della musica per quanto riguarda l’introduzione della tecnologia IA si divide in termini polari. Chi è favorevole senza dubbio sono le case discografiche che risparmiano sulla produzione di materiale musicale, non dividendo gli introiti con alcun gruppo musicale formato da artisti veri né con i suoi eventuali procuratori. 

Cambierà quindi il mestiere del musicista che non si dovrà esibire dal vivo sul palco. Allora entreranno in sostituzione degli operai discografici che saranno pagati a progetto. Le orde di fan e groupie che riempivano gli stadi per ascoltare il loro cantante preferito saranno solo un lontano ricordo. I concerti si faranno online nelle diverse piattaforme di condivisione come The Sandbox. Dove le persone potranno afferire in piccoli e medi gruppi di condivisione telematica. Ognuno con le cuffie dalla sua cameretta,ognuno in armonia col proprio mondo.

L’IA tra le molteplici prospettive

Senza rifuggire in proclami allarmistici, le opere create con l’IA saranno un prodotto dell’operato umano alla stregua di altre opere create attraverso altri canali. Il prodotto se si può definire “artigianale” non scomparirà dal mondo della produzione artistica. Sarà un altro modo di produrre arte. 

Quindi ben venga l’accesso all’innovazione che ci consente di ampliare la possibilità di applicazione di diversi modi di fare arte, superando i limiti della manipolazione umana. Ricordando che l’uomo anche se ha una mente sopraffina è sempre un essere biologico  finito. Abbiamo bisogno – come umanità – di espanderci, in modo esponenziale, verso la conoscenza dell’ignoto.  La continua fame di scoperta è una caratteristica imprescindibile dell’essere umano che non vive solo nel mondo, ma vede attraverso le lenti del mondo. Obiettivo dell’IA è trovare l’armonia perfetta delle cose partendo dalla sezione aurea, per arrivare alla percezione della perfezione.

Se vuoi rimanere al passo con i miei articoli, visita la sezione La Rubrica di Kevin ed esplora insieme a me il mondo dell’intelligenza artificiale.

A presto, Kevin.